giovedì 3 settembre 2015

Sassano “benemerente” paese della legalità a discrezione…


C’è una retorica della legalità, quella delle cerimonie dove si celebra la messa cantata che mette al centro della sua funzione il rispetto delle norme, anche se, poi, gli stessi predicatori paiono abituati costantemente a mortificarle. Un rito laico nel quale esibire la solita declamatoria (brutta copia di quella alla “La Qualunque”) in presenza di “icone”, di volta in volta, utilizzate in modo strumentale.
Un rituale costante nel tempo in cui la “coerente ipocrisia” cerca la necessaria soddisfazione con il supporto della solita corte dei miracoli e servili reggi-microfono . L’importante è apparire, l’essere è solo un elemento accessorio. Non conta.
Eppure è proprio sull’essere che il “ciuccio” casca… Ed a Sassano, dove gli assessori alla cultura sembrano specializzati ad affittarli, i “ciucci” non smettono mai di inciampare…
Nonostante la diffida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione se osate parlare di trasparenza, il sacerdote della legalità “ad convenientiam” - che pare affetto da “querelomania” galoppante - con la scusa della “resistenza agli attacchi informatici” ha cancellato – al momento – un diritto sancito dalla legge : l’accessibilità totale alle informazioni attraverso il sito web istituzionale.
Da mesi la sezione “Amministrazione Trasparente” è inutilizzabile. Zero Informazioni. Zero aggiornamenti. Cancellato anche il nulla che pubblicavano sottoforma di “presa in giro”.
Non è più possibile sapere quello che – i “campioni” della legalità - hanno fatto negli anni precedenti e, soprattutto, quello che stanno combinando.
Nella stagione delle sagre dove non mancano le apparizioni propagandistiche e i comizi post elettorali … Chi se ne frega se il resto lo si fa aumma, aumma!!!
Un esempio recente è la modifica del Piano Locale per la prevenzione della corruzione. Un atto che è in capo al responsabile – segretario (quello che ancora non ha avuto tempo per presentare la relazione annuale che andava fatta entro il 15 dicembre del … 2014) e, approvato dalla Giunta, va aggiornato ogni anno.
A chi suggeriva – tempo fa – se “Il Comune ritenesse di dover approvare un piano anticorruzione che prevedesse interventi concreti o un documento “retorico” utile solo dal punto di vista formale”, rispondevano in delibera con la solita caratteristica “classe” : rozza, prepotente ed arrogante. A distanza di pochi mesi hanno riproposto, in “copia conforme”, il “bis”. Solito documento scaricato da internet. Soliti generici, e declamatori, riferimenti “all’obiettivo primario di questa Amministrazione (che, dicono!!!) è di combattere (?!) la “cattiva amministrazione…” (cioè se stessi?).
E soliti refusi, nemmeno corretti da chi – come quel Franco Tierno, cui la norma sta particolarmente a cuore - ad un certo punto non si accorge che nel documento proposto c’è un riferimento ad una legge che nemmeno esiste : “articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 24” .
Num. 24 del “90? Per il “baluardo”, indefesso, dell’anticorruzione locale fa lo stesso. Tanto mica è colpa sua. Lui – con competenza - ha solo copiato!!! Doveva proporlo … non leggerlo!!!
E si che Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC, solo pochi giorni fa, nella sua relazione annuale al Parlamento,a proposito dei PTPC, affermava:“…Un livello pressoché generalizzato di adozione… avvertito come un adempimento burocratico; la qualità dei documenti in termini di metodo, sostenibilità ed efficacia è, in molti casi, insufficiente. Il risultato può spiegarsi… anche con la scarsa preparazione... Varie sono le criticità … assenza di un’analisi del contesto esterno in cui opera l’amministrazione … la scarsa mappatura dei processi interni … l’inadeguata propensione ad applicare metodi di ponderazione del rischio … la scarsa integrazione con altri strumenti … [e poi] l’implementazione nelle attività pubbliche della trasparenza … può ritenersi l’argine principale alla corruzione; gli affari illeciti preferiscono il buio e non amano la luce della trasparenza che, però, per essere realmente utile, deve … consentire al cittadino di accedere alle informazioni utili con semplicità e chiarezza e, quindi, stimolare partecipazione civica e democratica...”.
L’esatto contrario di come paiono agire i “Pellegrinoboys” quelli che assegnano incarichi ai famigliari degli assessori.
Fossero state proposte di modifica al Piano “copiato” da tale Tierno lui – a Cantone – avrebbe risposto così : “le solite conclusive lezioni di legalità…”. Magari con l’aggiunta : “ lei non sa chi sono io!!!”.
 
Pubblicato il 6 agosto 2015

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