sabato 29 novembre 2014

Sassano. RACCOLTA DIFFERENZIATA, quella “monnezza” dove i conti non tornano…


Quando il Report di Legambiente Campania, non più tardi di qualche settimana fa, ha “nominato” il comune di Sassano come il paese modello nella R.D. 2013, classificandolo al primo posto tra quelli campani con un presunto 92,95%, qualche organo di informazione locale ha utilizzato toni che oscillavano tra l’enfasi e la “santificazione”. Sul sito istituzionale del comune, veniva ripresa la dichiarazione del portafasciatricolore : "…È un lavoro che parte da lontano… Ritengo la raccolta differenziata uno dei punti più qualificanti di una Amministrazione, sono questi i risultati che mi fanno essere orgoglioso della mia Terra…".
Un punto qualificante? Qualificante cosa, l’attività dell’amministrazione? Sarà, ma intanto i numeri, quelli ufficiali – veri - facenti riferimento al “…sistema di determinazione delle percentuali di raccolta differenziata "certificate" dall'Osservatorio [che] rispondono ai criteri ed ai requisiti fissati dalla legge … [mentre] altra cosa sono le attività di valutazione del merito nella raccolta differenziata che facciano altri enti, cui non è riconosciuto valore normativo e dunque… anche valore scientifico …” ( Adriano Bellacosa ex assessore all’ambiente della Provincia di Salerno) e dove secondo la Responsabile del servizio Rifiuti della Provincia di Salerno “…le percentuali di raccolta differenziata e i dati di produzione rifiuti di rifermento, ai sensi di legge, sono esclusivamente quelli certificati dalla Regione e pubblicati dall’Osservatorio Provinciale…” dicono ben altro, smentiscono le grancasse, messe in moto per esigenze propagandistiche, orientate a descrivere la realtà come qualcuno desidera venga dipinta e non come realmente è.
I numeri sono numeri anche se a Sassano sono opinabili e, spesso, si ha difficoltà a contare ma, intanto, ci dicono che i dati, aggiornati al 2 ottobre 2014 e relativi al 2013, pubblicati sul sito dell’Osservatorio Regionale Rifiuti della Campania (cioè quello che risponde ai criteri e requisiti fissati dalla legge) documentano una percentuale che non supera il 65% (64,16) .
In Campania il 26% (144 su un tot. di 551) dei comuni ha percentuali di raccolta differenziata superiori al comune di Sassano. Nella sola provincia di Salerno non è nemmeno tra i primi. Il 28% (45 su un tot. di 158) ottiene risultati migliori.
Ed allora, da dove esce quel 92% che qualificherebbe l’attività amministrativa?
Non dalla fede, che deve essere proprio tanta. Più semplicemente dal cilindro di Legambiente Campania-Mysir (Microambiente srl che è un’azienda privata).
Sono dati che vengono presi in considerazione solo nel report regionale, nei risultati nazionali pubblicati a luglio 2014 il “primo” comune campano non compare. Forse era arrivato in ritardo.
Tra i comuni ricicloni della regione Campania sotto ai diecimila abitanti i primi tre sono Tortorella, Roccadaspide e Pertosa e per il Vallo di Diano sono presenti solo Padula e Atena Lucana.
Sassano non figura. Poi, nel report regionale, il virtuoso “comune” si materializza al 100%, cioè mettendo a disposizione dati che farebbero riferimento al totale della raccolta, con relativo attestato di merito al primo classificato e vincitore assoluto. Però, a leggere con attenzione la pubblicazione, ci si accorge che lo stesso Mysir considera i dati che hanno permesso di valorizzare i risultati sassanesi come “non attendibili” (valutazione di “una stella” a differenza di altri comuni che hanno fornito dati completi e valutati con “tre stelle”, che è il risultato di massima attendibilità).
Domandarsi, a questo punto, quanta credibilità abbia una classifica del genere, stilata su dati considerati “non attendibili” dallo stesso “giudice”, appare quasi superfluo. Per immaginare la risposta che verrebbe data ad un ricercatore che vorrebbe rendere noto, e dare in pasto all’opinione pubblica, numeri e risultati di un lavoro basato sulla non attendibilità, non è necessaria nemmeno tanta fantasia. Sassano però viene ritenuto meritevole di riconoscimento.
Non solo, se si guarda la serie storica, a partire dal 2008 (anno 1° di certificazione) al 2013 (ultimo anno di riferimento), certificata dall’Osservatorio regionale, si può apprezzare un dato curioso. Sino al 2010 le percentuali sono in aumento costante, dal 2010 il trend decresce : 2011 (86,17%), 2012 (75,36%), 2013 (64,16%). Stima O.R.R. 2014? 64,07% !
Effettivamente “è proprio un lavoro che parte da lontano”, ma non per migliorare i risultati. Per Peggiorarli !!!
Un altro dato dovrebbe far riflettere il “sacerdote del nulla” : da quando lui amministra, il paese ha peggiorato il suo livello di benessere. Nelle classifiche provinciali su 158 comuni Sassano è tra i peggiori 20, tra i 77 (su 551) in Campania, 275° a livello nazionale (su 8092).
Di cosa parla Pellegrino? Sono questi i risultati che lo fanno essere orgoglioso? E quale risultato, o chi, ha premiato Legambiente, quello di un comune virtuoso o sempre più “miserabile”?
Un punto qualificante? Qualificante cosa, l’attività dell’amministrazione? Sarà, ma intanto i numeri, quelli ufficiali – veri - facenti riferimento al “…sistema di determinazione delle percentuali di raccolta differenziata "certificate" dall'Osservatorio [che] rispondono ai criteri ed ai requisiti fissati dalla legge … [mentre] altra cosa sono le attività di valutazione del merito nella raccolta differenziata che facciano altri enti, cui non è riconosciuto valore normativo e dunque… anche valore scientifico …” ( Adriano Bellacosa ex assessore all’ambiente della Provincia di Salerno) e dove secondo la Responsabile del servizio Rifiuti della Provincia di Salerno “…le percentuali di raccolta differenziata e i dati di produzione rifiuti di rifermento, ai sensi di legge, sono esclusivamente quelli certificati dalla Regione e pubblicati dall’Osservatorio Provinciale…” dicono ben altro, smentiscono le grancasse, messe in moto per esigenze propagandistiche, orientate a descrivere la realtà come qualcuno desidera venga dipinta e non come realmente è.
I numeri sono numeri anche se a Sassano sono opinabili e, spesso, si ha difficoltà a contare ma, intanto, ci dicono che i dati, aggiornati al 2 ottobre 2014 e relativi al 2013, pubblicati sul sito dell’Osservatorio Regionale Rifiuti della Campania (cioè quello che risponde ai criteri e requisiti fissati dalla legge) documentano una percentuale che non supera il 65% (64,16) .
In Campania il 26% (144 su un tot. di 551) dei comuni ha percentuali di raccolta differenziata superiori al comune di Sassano. Nella sola provincia di Salerno non è nemmeno tra i primi. Il 28% (45 su un tot. di 158) ottiene risultati migliori.
Ed allora, da dove esce quel 92% che qualificherebbe l’attività amministrativa?
Non dalla fede, che deve essere proprio tanta. Più semplicemente dal cilindro di Legambiente Campania-Mysir (Microambiente srl che è un’azienda privata).
Sono dati che vengono presi in considerazione solo nel report regionale, nei risultati nazionali pubblicati a luglio 2014 il “primo” comune campano non compare. Forse era arrivato in ritardo.
Tra i comuni ricicloni della regione Campania sotto ai diecimila abitanti i primi tre sono Tortorella, Roccadaspide e Pertosa e per il Vallo di Diano sono presenti solo Padula e Atena Lucana.
Sassano non figura. Poi, nel report regionale, il virtuoso “comune” si materializza al 100%, cioè mettendo a disposizione dati che farebbero riferimento al totale della raccolta, con relativo attestato di merito al primo classificato e vincitore assoluto. Però, a leggere con attenzione la pubblicazione, ci si accorge che lo stesso Mysir considera i dati che hanno permesso di valorizzare i risultati sassanesi come “non attendibili” (valutazione di “una stella” a differenza di altri comuni che hanno fornito dati completi e valutati con “tre stelle”, che è il risultato di massima attendibilità).
Domandarsi, a questo punto, quanta credibilità abbia una classifica del genere, stilata su dati considerati “non attendibili” dallo stesso “giudice”, appare quasi superfluo. Per immaginare la risposta che verrebbe data ad un ricercatore che vorrebbe rendere noto, e dare in pasto all’opinione pubblica, numeri e risultati di un lavoro basato sulla non attendibilità, non è necessaria nemmeno tanta fantasia. Sassano però viene ritenuto meritevole di riconoscimento.
Non solo, se si guarda la serie storica, a partire dal 2008 (anno 1° di certificazione) al 2013 (ultimo anno di riferimento), certificata dall’Osservatorio regionale, si può apprezzare un dato curioso. Sino al 2010 le percentuali sono in aumento costante, dal 2010 il trend decresce : 2011 (86,17%), 2012 (75,36%), 2013 (64,16%). Stima O.R.R. 2014? 64,07% !
Effettivamente “è proprio un lavoro che parte da lontano”, ma non per migliorare i risultati. Per Peggiorarli !!!
Un altro dato dovrebbe far riflettere il “sacerdote del nulla” : da quando lui amministra, il paese ha peggiorato il suo livello di benessere. Nelle classifiche provinciali su 158 comuni Sassano è tra i peggiori 20, tra i 77 (su 551) in Campania, 275° a livello nazionale (su 8092).
Di cosa parla Pellegrino? Sono questi i risultati che lo fanno essere orgoglioso? E quale risultato, o chi, ha premiato Legambiente, quello di un comune virtuoso o sempre più “miserabile”?