Ad andare dietro alle aspettative create dalle
dichiarazioni di Sindaco – Tommaso Pellegrino – e consigliere all’innovazione
tecnologica – il distratto allievo di Ippocrate, prestato all’informatica,
Cestari – ci si sarebbe aspettati un, minimamente, funzionale (alla trasparenza
ed informazione, cioè a ciò cui dovrebbe servire) sito web istituzionale del
Comune. Invece, a guardarlo e riguardarlo, si ha l’impressione di trovarsi di fronte
ad uno spazio malamente organizzato, più simile ad un dilettantesco blog e per
giunta inadeguato alla normativa vigente (D.L.vo n.33/2013). Informazioni
raffazzonate che tentano di salvaguardare la forma (si elencano le cose a cui dovrebbe
servire, non le fa), senza riuscirci, dove la sostanza non è nemmeno presa in
considerazione.
Agli amministratori va dato atto di essersi accorti
(meglio tardi che mai) che esiste un Dipartimento della Funzione Pubblica il quale, qualche
anno fa, aveva suggerito delle indicazioni minime da rispettare. Scoperta storica ed anche enfatizzata. T.P. sulla sua
pagina facebook : “sono presenti i 42 su
42 requisiti richiesti dalla Funzione Pubblica. Il nuovo sito va nella
direzione dell’efficienza e della trasparenza “. E Cestari sulla pagina del
Comune : “Sito di nuova concezione rispondente
ai requisiti di accessibilità … per quanto riguarda la trasparenza delle
pubbliche amministrazioni...”.
Pensate se fosse stato di “vecchia concezione”!
Vero. Il sito è stato “adeguato”, ma sembra che il sistema
segnali molte sezioni come “falsi positivi” (ciò perché hanno reso coerenti i
titoli delle sezioni con quelli indicati - ma superati - dal D.F.P. senza, però, arricchirle
dei contenuti richiesti, uniformandole con le esigenze di
informazione e trasparenza previste,che non vengono verificati ).
La “montagna”, più che partorire un “sorcio”, ha abortito un prodotto informe. Metafora della capacità amministrativa e
gestionale dei suoi autori. Un sito nato vecchio,
sacrificato all’egolatria di chi fa della trasparenza solo un argomento
promozionale, vuoto di contenuti e significati concreti.
Forse è una questione di sfiga. La normativa cui ci
si è adeguati è “superata” (gli adempimenti sono altri) e, pare, che sul Comune
di Sassano nessuno se ne sia accorto. Né il Sindaco che – non è la prima volta
– si barcamena, confusamente, tra le norme. Né la segretaria comunale. Né
l’avvocato Assessore alla Legalità e, men che meno, il mal riuscito apprendista
tecno innovatore, webmaster a “costo (e risultati) zero”.
Qualcuno avrà pensato : salvaguardiamo la forma,
per la sostanza c’è tempo… Peccato che,
essendo un sito di servizio, ciò che importa è la sostanza, e l’applicazione,
non a discrezione, della normativa.
Ed ecco una sintesi delle scadenze non rispettate e
OMISSIONI macroscopiche.
Entro il 31 dicembre 2012 nell’apposita sezione
“Trasparenza Valutazione e Merito” dovevano essere pubblicati i dati relativi
ai compensi corrisposti a persone, professionisti, imprese ed enti privati,
ma di tutte queste informazioni, i “sacerdoti” della trasparenza, se ne sono
dimenticati. Così come si sono dimenticati di predisporre e pubblicare – individuando anche il responsabile - entro il 31 marzo 2013 il piano triennale di Prevenzione della
Corruzione. Uno strumento fondamentale nel quale vengono valutati “i livelli di esposizione degli uffici al
rischio di corruzione, gli interventi organizzativi mirati a prevenire tale
rischio; le procedure appropriate ecc.”
Ma, a Sassano, non vi è dubbio, ci sono solo “vergini
illibate”. Incorruttibili,disinteressati, servitori dello Stato e dei cittadini
che garantiscono trasparenza con la loro faccia (i corruttori scappano al solo
pensiero di averci a che fare). E, di strumenti preventivi non vi è bisogno.
L’elenco
delle omissioni è lungo ed articolato. Qualche esempio. Nessuna informazione
patrimoniale di sindaco, giunta e consiglieri è presente così come la
normativa richiede. Perché?
Tranne
due consulenti (Staff sindaco e UTC : costano alla comunità quasi 50 mila€
l’anno), degli altri non vi è traccia. Eppure, a leggere le anonime determine si
arriva a contarne una quindicina, perché i loro nomi, incarichi, costi, c.v.
ecc. non vengono pubblicati? Tra questi vi è anche un candidato –
dipendente di altro ente - nella stessa lista con il Sindaco, incaricato
nell’ambito del P.U.C. per qualche migliaio di euro. Non vi sono neanche gli elenchi
– o l’eventuale indicazione – del personale in organico non a tempo
indeterminato, così come gli incarichi conferiti ed autorizzati ai
dipendenti presso altri enti o amministrazioni.
Chissà
se, poi, la Del Regno, è la stessa persona che opera come segretario
comunale presso i comuni di Sassano, Monte
San Giacomo e Casalbuono, ed alla quale la Comunità Montana ha conferito un
incarico “per la rilevazione e gestione di un archivio di numeri civici
(???) di € 8.000,00 oltre oneri dovuti ed eventuali rimborsi”. Se è
la stessa persona, come mai l’incarico non risulta essere pubblicato nell’apposita
sezione? Troppo impegnata a contare i numeri civici? E i dati relativi al numero di consulenti in organico sono mai
stati comunicati all’anagrafe nazionale?
Il comune di Sassano è tra
quelli inadempienti. Chi non trasmette i dati, non potrebbe procedere ad
attribuire incarichi, invece il Comune ha continuato ad “assumere” consulenti.
E, dove
sono le indicazioni riguardanti i criteri e le modalità di concessione di
sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici nonché gli elenchi? E
i tempi e modalità di pagamento dell’amministrazione o l’archivio generale
degli atti prodotti nel quale cercarli una volta scaduti i termini di
pubblicazione?
Tutte
distrazioni? Tutte omissioni classificabili solo come colpevole ignoranza?
Eppure il D.L. oltre a contenere le indicazioni propone persino lo schema,
ciòè, il “disegnino” relativo alle modalità con le quali ridefinire un sito web
istituzionale. Per quelli “duri di comprendonio”… Ma niente. Nemmeno con il
disegnino!
Di
quale lotta all’illegalità ed a quale trasparenza si riferisce, Pellegrino,
nelle sue periodiche “omelie” sul tema se, il Comune, non si è nemmeno
attrezzato per rispettare la normativa vigente in tema di prevenzione?
Si
ha la sensazione che, attorno alla trasparenza, si sia imbastita solo una
retorica campagna promozionale, strumentale, analfabeta, e vuota di contenuti dove, in concreto, alla
stessa si riserva un sonoro pernacchio.
Eduardo
(don Peppino) nell’oro di Napoli insegna. ” Figlio
mio – diceva- c’è pernacchio e pernacchio e può essere di testa e di petto,
cioè cervello e passione”. Ma il don Peppino-Eduardo lo utilizzava per uno
scopo nobile. Mentre quello riservato (di testa e di petto) alla trasparenza, a
Sassano, è mortificante ed umiliante l’intelligenza degli amministrati.
Almeno
di quelli non asserviti e lontani dalla farsa organizzata, dove non ci si
risparmia di “pisciare addosso - ad un diritto sacrosanto – e far raccontare (dalle
veline confezionate alla stampa amica, servile e “banchettara”, e pennivendoli improvvisati) che piove”…