giovedì 11 dicembre 2014

SASSANO. ASSESSORATO “ELLEELLE-PIPI”, UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA?…

Ho provato a fare una ricerca on line, oltre 200 mila pagine di risultato, ma – almeno nelle prime - in nessun caso è venuto fuori un incarico attribuito nello stesso assessorato al fratello dell’assessore. Ho anche provato a chiedere in giro, niente.
C’è quello del vaucher a "sua insaputa” in Abruzzo, l’altro in Veneto per progettazione e direzione dei lavori di un ospedale ecc. ma mai nello stesso assessorato in cui l’uno fa il “controllore” e l’altro il fornitore.
E nemmeno a Sassano, almeno sino a qualche giorno fa, pare sia mai successo.
Si dirà, nessun ex assessore avrà avuto fratelli, e sorelle, a cui incaricare qualcosa, perciò “cambiare si può”e, vista la determina dell’U.T.C che attribuisce l’incarico a M. D’Amato (a meno che non sia un omonimo) pare essere il fratello (ingegnere) dell’assessore agli ElleEllePiPi (Lavori Pubblici) A. D’Amato (geometra), si deve perché (scrivono) “l’ing. Michele D’amato è un tecnico che, in passato, ha collaborato con l’Amministrazione…”. Quindi di “fiducia” dell’assessorato. Non nuovo. Hai visto mai che non ci si possa fidare del fratello dell’assessore. In famiglia si conosceranno da sempre e, poi, non per tutti vale il detto “parenti serpenti”, perciò l’incarico si può assegnare.
E l’assessore? Cosa pensa? Lui, pubblica foto del progetto sulla sua pagina facebook e, molto umilmente, si autodefinisce “buon amministratore” perché, dice, di “avere la caparbietà di volere la storia nel proprio futuro” ( pare stia ancora cercando di capire cosa volesse dire). Intanto omette di parlare dell’incarico che il suo assessorato ha assicurato al fratello, caso unico nella storia del paese e che sarà – questo si – consegnato al futuro. Tra zii e nipoti il clima dell’ufficio di sicuro ci guadagnerà e, magari, si può sempre fare una foto ricordo da consegnare alla storia acquistando la cornice dalla solita cooperativa.
Figuriamoci se qualcuno si sia mai posto problemi di opportunità, di convenienza o di “pudore” (ormai prostituito da tempo).
L’incarico all’amico di sempre come primo atto amministrativo messo lì, a carico della comunità, per fare non si sa cosa, quelli legali alla parente, le forniture fatte da un’azienda nella quale collabora il fratello di un altro assessore, l’appalto assegnato all’associazione facente capo al consigliere di maggioranza ecc. sono esempi di sana, disinteressata e sobria attività amministrativa.
Guai a parlare di “familismo” (magari appena un po’ volgare), si rischia di stimolare la sconnessa incontinenza dialettica dell’apendifasciatricolore Pellegrino. Mica sono dinamiche poste in essere dalla sua amministrazione, no, è solo opera di qualche complottista diffamatore.
Mesi fa, al Comune, era stato proposto di prevedere nel Piano Anticorruzione, e relativamente ai rapporti stipulati con i soggetti che contraggono impegni per forniture di beni e/o servizi e titolari di appalti, un’apposita frase negli atti finali dei procedimenti amministrativi del tipo: “dare atto che sono state verificate eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell’Amministrazione di cui al presente procedimento, con esito negativo, non sussistendone”. L’uno e trino “tutore e garante” della legalità, nonché segretario comunale, non ha mai risposto. Il piano è pubblicato ancora in bozza. Le proposte chieste ai cittadini non si sa che fine hanno fatto. Si può immaginare perché…

sabato 29 novembre 2014

Sassano. RACCOLTA DIFFERENZIATA, quella “monnezza” dove i conti non tornano…


Quando il Report di Legambiente Campania, non più tardi di qualche settimana fa, ha “nominato” il comune di Sassano come il paese modello nella R.D. 2013, classificandolo al primo posto tra quelli campani con un presunto 92,95%, qualche organo di informazione locale ha utilizzato toni che oscillavano tra l’enfasi e la “santificazione”. Sul sito istituzionale del comune, veniva ripresa la dichiarazione del portafasciatricolore : "…È un lavoro che parte da lontano… Ritengo la raccolta differenziata uno dei punti più qualificanti di una Amministrazione, sono questi i risultati che mi fanno essere orgoglioso della mia Terra…".
Un punto qualificante? Qualificante cosa, l’attività dell’amministrazione? Sarà, ma intanto i numeri, quelli ufficiali – veri - facenti riferimento al “…sistema di determinazione delle percentuali di raccolta differenziata "certificate" dall'Osservatorio [che] rispondono ai criteri ed ai requisiti fissati dalla legge … [mentre] altra cosa sono le attività di valutazione del merito nella raccolta differenziata che facciano altri enti, cui non è riconosciuto valore normativo e dunque… anche valore scientifico …” ( Adriano Bellacosa ex assessore all’ambiente della Provincia di Salerno) e dove secondo la Responsabile del servizio Rifiuti della Provincia di Salerno “…le percentuali di raccolta differenziata e i dati di produzione rifiuti di rifermento, ai sensi di legge, sono esclusivamente quelli certificati dalla Regione e pubblicati dall’Osservatorio Provinciale…” dicono ben altro, smentiscono le grancasse, messe in moto per esigenze propagandistiche, orientate a descrivere la realtà come qualcuno desidera venga dipinta e non come realmente è.
I numeri sono numeri anche se a Sassano sono opinabili e, spesso, si ha difficoltà a contare ma, intanto, ci dicono che i dati, aggiornati al 2 ottobre 2014 e relativi al 2013, pubblicati sul sito dell’Osservatorio Regionale Rifiuti della Campania (cioè quello che risponde ai criteri e requisiti fissati dalla legge) documentano una percentuale che non supera il 65% (64,16) .
In Campania il 26% (144 su un tot. di 551) dei comuni ha percentuali di raccolta differenziata superiori al comune di Sassano. Nella sola provincia di Salerno non è nemmeno tra i primi. Il 28% (45 su un tot. di 158) ottiene risultati migliori.
Ed allora, da dove esce quel 92% che qualificherebbe l’attività amministrativa?
Non dalla fede, che deve essere proprio tanta. Più semplicemente dal cilindro di Legambiente Campania-Mysir (Microambiente srl che è un’azienda privata).
Sono dati che vengono presi in considerazione solo nel report regionale, nei risultati nazionali pubblicati a luglio 2014 il “primo” comune campano non compare. Forse era arrivato in ritardo.
Tra i comuni ricicloni della regione Campania sotto ai diecimila abitanti i primi tre sono Tortorella, Roccadaspide e Pertosa e per il Vallo di Diano sono presenti solo Padula e Atena Lucana.
Sassano non figura. Poi, nel report regionale, il virtuoso “comune” si materializza al 100%, cioè mettendo a disposizione dati che farebbero riferimento al totale della raccolta, con relativo attestato di merito al primo classificato e vincitore assoluto. Però, a leggere con attenzione la pubblicazione, ci si accorge che lo stesso Mysir considera i dati che hanno permesso di valorizzare i risultati sassanesi come “non attendibili” (valutazione di “una stella” a differenza di altri comuni che hanno fornito dati completi e valutati con “tre stelle”, che è il risultato di massima attendibilità).
Domandarsi, a questo punto, quanta credibilità abbia una classifica del genere, stilata su dati considerati “non attendibili” dallo stesso “giudice”, appare quasi superfluo. Per immaginare la risposta che verrebbe data ad un ricercatore che vorrebbe rendere noto, e dare in pasto all’opinione pubblica, numeri e risultati di un lavoro basato sulla non attendibilità, non è necessaria nemmeno tanta fantasia. Sassano però viene ritenuto meritevole di riconoscimento.
Non solo, se si guarda la serie storica, a partire dal 2008 (anno 1° di certificazione) al 2013 (ultimo anno di riferimento), certificata dall’Osservatorio regionale, si può apprezzare un dato curioso. Sino al 2010 le percentuali sono in aumento costante, dal 2010 il trend decresce : 2011 (86,17%), 2012 (75,36%), 2013 (64,16%). Stima O.R.R. 2014? 64,07% !
Effettivamente “è proprio un lavoro che parte da lontano”, ma non per migliorare i risultati. Per Peggiorarli !!!
Un altro dato dovrebbe far riflettere il “sacerdote del nulla” : da quando lui amministra, il paese ha peggiorato il suo livello di benessere. Nelle classifiche provinciali su 158 comuni Sassano è tra i peggiori 20, tra i 77 (su 551) in Campania, 275° a livello nazionale (su 8092).
Di cosa parla Pellegrino? Sono questi i risultati che lo fanno essere orgoglioso? E quale risultato, o chi, ha premiato Legambiente, quello di un comune virtuoso o sempre più “miserabile”?
Un punto qualificante? Qualificante cosa, l’attività dell’amministrazione? Sarà, ma intanto i numeri, quelli ufficiali – veri - facenti riferimento al “…sistema di determinazione delle percentuali di raccolta differenziata "certificate" dall'Osservatorio [che] rispondono ai criteri ed ai requisiti fissati dalla legge … [mentre] altra cosa sono le attività di valutazione del merito nella raccolta differenziata che facciano altri enti, cui non è riconosciuto valore normativo e dunque… anche valore scientifico …” ( Adriano Bellacosa ex assessore all’ambiente della Provincia di Salerno) e dove secondo la Responsabile del servizio Rifiuti della Provincia di Salerno “…le percentuali di raccolta differenziata e i dati di produzione rifiuti di rifermento, ai sensi di legge, sono esclusivamente quelli certificati dalla Regione e pubblicati dall’Osservatorio Provinciale…” dicono ben altro, smentiscono le grancasse, messe in moto per esigenze propagandistiche, orientate a descrivere la realtà come qualcuno desidera venga dipinta e non come realmente è.
I numeri sono numeri anche se a Sassano sono opinabili e, spesso, si ha difficoltà a contare ma, intanto, ci dicono che i dati, aggiornati al 2 ottobre 2014 e relativi al 2013, pubblicati sul sito dell’Osservatorio Regionale Rifiuti della Campania (cioè quello che risponde ai criteri e requisiti fissati dalla legge) documentano una percentuale che non supera il 65% (64,16) .
In Campania il 26% (144 su un tot. di 551) dei comuni ha percentuali di raccolta differenziata superiori al comune di Sassano. Nella sola provincia di Salerno non è nemmeno tra i primi. Il 28% (45 su un tot. di 158) ottiene risultati migliori.
Ed allora, da dove esce quel 92% che qualificherebbe l’attività amministrativa?
Non dalla fede, che deve essere proprio tanta. Più semplicemente dal cilindro di Legambiente Campania-Mysir (Microambiente srl che è un’azienda privata).
Sono dati che vengono presi in considerazione solo nel report regionale, nei risultati nazionali pubblicati a luglio 2014 il “primo” comune campano non compare. Forse era arrivato in ritardo.
Tra i comuni ricicloni della regione Campania sotto ai diecimila abitanti i primi tre sono Tortorella, Roccadaspide e Pertosa e per il Vallo di Diano sono presenti solo Padula e Atena Lucana.
Sassano non figura. Poi, nel report regionale, il virtuoso “comune” si materializza al 100%, cioè mettendo a disposizione dati che farebbero riferimento al totale della raccolta, con relativo attestato di merito al primo classificato e vincitore assoluto. Però, a leggere con attenzione la pubblicazione, ci si accorge che lo stesso Mysir considera i dati che hanno permesso di valorizzare i risultati sassanesi come “non attendibili” (valutazione di “una stella” a differenza di altri comuni che hanno fornito dati completi e valutati con “tre stelle”, che è il risultato di massima attendibilità).
Domandarsi, a questo punto, quanta credibilità abbia una classifica del genere, stilata su dati considerati “non attendibili” dallo stesso “giudice”, appare quasi superfluo. Per immaginare la risposta che verrebbe data ad un ricercatore che vorrebbe rendere noto, e dare in pasto all’opinione pubblica, numeri e risultati di un lavoro basato sulla non attendibilità, non è necessaria nemmeno tanta fantasia. Sassano però viene ritenuto meritevole di riconoscimento.
Non solo, se si guarda la serie storica, a partire dal 2008 (anno 1° di certificazione) al 2013 (ultimo anno di riferimento), certificata dall’Osservatorio regionale, si può apprezzare un dato curioso. Sino al 2010 le percentuali sono in aumento costante, dal 2010 il trend decresce : 2011 (86,17%), 2012 (75,36%), 2013 (64,16%). Stima O.R.R. 2014? 64,07% !
Effettivamente “è proprio un lavoro che parte da lontano”, ma non per migliorare i risultati. Per Peggiorarli !!!
Un altro dato dovrebbe far riflettere il “sacerdote del nulla” : da quando lui amministra, il paese ha peggiorato il suo livello di benessere. Nelle classifiche provinciali su 158 comuni Sassano è tra i peggiori 20, tra i 77 (su 551) in Campania, 275° a livello nazionale (su 8092).
Di cosa parla Pellegrino? Sono questi i risultati che lo fanno essere orgoglioso? E quale risultato, o chi, ha premiato Legambiente, quello di un comune virtuoso o sempre più “miserabile”?

mercoledì 9 luglio 2014

Tommaso Pellegrino Dr. Jekyll o Mr. Hyde della tutela degli “interessi” dei cittadini?



Nel consiglio comunale del 14 ottobre 2013 a Sassano “ … il Sindaco (si parlava di ricostruzione post terremoto e riparto delle risorse disponibili) evidenzia che la ricognizione è chiara dopo una situazione poco chiara e trasparente negli anni precedente quando é stata predisoposta una graduatoria con perizie di aggravamento non previste da alcuna legge. Al protocollo sono state consegnate solo dichiarazioni e nessuna perizia e né vi è agli atti alcuna ordinanza di sgombero. Situazione di illegittimità sulla quale si spera si faccia chiarezza una volta per tutte …" intervenuto a sua volta "... il consigliere di minoranza Arenare Gaetano … si dichiara d’accordo a fare luce su tutto il passato ed invita il Sindaco ad essere più puntuale sulle affermazioni …”.
Traduzione : secondo Pellegrino la ricostruzione post-terremoto a Sassano è stata gestita predisponendo graduatorie illegittime, approvando progetti accompagnati da dichiarazioni non supportate da perizie certificanti le reali condizioni degli immobili. Quindi l’attribuzione dei contributi, a molti privati, secondo questo ragionamento, sarebbe stata fatta sulla base di documenti falsi e volti a “truccare” le graduatorie.
Cioè – se così fosse – ci si troverebbe di fronte ad una colossale truffa ai danni dello Stato. Ci si sarebbe fatti assegnare risorse senza averne diritto o per distribuirle in modo clientelare.
Accertato che vi sono ancora pratiche a cui il comune non ha mai dato risposte, si sarebbero attribuiti diritti a chi non ne aveva a scapito di chi, invece, sta ancora aspettando il rispetto degli stessi. E non sarebbe una novità, visto che chi scrive per far riconoscere un diritto ad un proprio familiare, in passato, a fronte dell’ostracismo dell’UTC è stato costretto a ricorrere al Ministero dei LLPP.
Che la ricostruzione post-terremoto a Sassano – nel corso di questi anni - sia stata un calderone clientelare, e di diritti negati, privilegiando la corte dei miracoli di chi ha amministrato, non vi erano dubbi. Ristrutturazioni con evidenti aumenti di volume (passati in cavalleria) sono stati finanziati e liquidati nel centro storico. Insomma, “Dio esiste e c’ho le prove”… disse quello lì.
Che un sindaco in carica utilizzi tali affermazioni per intimidire l’opposizione appare quanto meno ambiguo.
L’accusa è grave e, oltre a tentare di colpire l’opposizione, è stata, in primo luogo, rivolta al personale dell’UTC che è il luogo fisico (cioè la cucina dove la minestra veniva preparata per le commissioni) nel quale sono state decise le attribuzioni di contributi e gli aventi diritto, nonché ai responsabili dei procedimenti.
Gli amministratori potevano agire senza il supporto di qualche dipendente? Questo, poteva non sapere? Si è prestato o reso complice? Per modificare cosa e favorire chi? In cambio di cosa o quali vantaggi? E, siamo in presenza di un sistema consolidato o casi isolati?

Delle due l’una : tali affermazioni, se risultassero buttate li “tanto per”, si presentano come “chiaramente denigratorie e diffamatorie e, quindi: lesive dell’onorabilità, reputazione, e immagine di chi ha amministrato negli anni addietro e del personale tuttora dipendente” (definizione che sta molto a cuore al nostro).
Al contrario, tali dichiarazioni, qualora fossero fondate su basi concrete, ed avallate da prove documentali, dovrebbero essere oggetto di specifica denuncia presso le autorità competenti che, tra la lettura di qualche vignetta e lo sguardo distratto a qualche video, potrebbero trovare il tempo per dedicarsi a cose serie ed alla tutela degli interessi dei cittadini verificando se e quali abusi, ed eventuali reati, sono stati posti in essere.
Ad oggi non risulta che Tommaso Pellegrino abbia riunito la sua giunta per farsi delegare a presentare un esposto-denuncia contro coloro i quali hanno amministrato negli anni passati (forse avrà chiesto lumi al suo vicesindaco) provando a tutelare l’interesse e l’immagine della collettività.
La sua accusa resta lì, agli atti, tra le dichiarazioni consiliari, ed è grave considerato il suo ruolo: la ricostruzione è stata “caratterizzata da una situazione di illegittimità”.
I nomi, gli attori e i casi a sua conoscenza vanno messi a disposizione della magistratura.
Cosa aspetta per cercare di far luce? Perché non lo ha ancora fatto? E, ad aiutarlo può essere il suo assessore ai lavori pubblici in evidente conflitto di interessi o il personale che avrebbe (stando al suo ragionamento) contribuito a creare una situazione “poco chiara e trasparente”?

mercoledì 18 giugno 2014

Sassano. PIANO ANTICORRUZIONE..."PASSATA LA FESTA GABBATO LO SANTO"!!!

Il 28 gennaio 2014 veniva pubblicata dal comune di Sassano la bozza del Piano locale triennale per la prevenzione della corruzione.
BOZZA, cioè documento provvisorio da modificare e soggetto a nuova approvazione.
Il comune pubblicava - contemporaneamente - un avviso nel quale chiedeva ai cittadini di apportare proposte. Data limite 25 febbraio. E, le proposte furono presentate e, regolarmente, protocollate. A partire da quella data sul piano è calato un silenzio tombale. Il responsabile dello stesso (tale Franco Tierno), quello che dovrebbe garantire sulla vigilanza, ad oggi non ha ancora pubblicato nemmeno le informazioni retributive che riguardano la sua funzione.
Le proposte, tra le altre cose, richiedevano una particolare attenzione - ed assunzione di responsabilità - in merito alle commissioni attive nell’ambito degli assessorati, ai conflitti di interesse esistenti (vedi assessorato ai L.L.P.P.), di rendere disponibili online tutti i documenti oggetto di pubblicazione, di rendere accessibili le informazioni relative allo smaltimento dei rifiuti (in particolare quelli speciali), di attivare nei confronti dei funzionari, responsabili della mancata pubblicazione dei documenti, le misure sanzionatorie previste dalle norme, di segnalare agli organi competenti eventuali o reiterati comportamenti omissivi, di introdurre strumenti volti a permettere la verifica di eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell’Amministrazione con beneficiari di commesse,appalti, incarichi consulenziali etc.
Su tutto quanto è caduto il silenzio. Un silenzio che urla. PERCHE'?




domenica 16 febbraio 2014

Mutande cadenti…



Il Comune di Sassano ha recentemente pubblicato la bozza del “Programma Triennale per la

Prevenzione della Corruzione”. Doveva già essere online da tempo, ma si sa come sono a Sassano quando si tratta di metterla in pratica, la legalità, ci si può anche scordare...

Il "programma" ha una sezione in cui dovrebbero essere sintetizzati, per aree funzionali, i risultati di un’attività di “ascolto” degli impiegati, funzionari e responsabili vari per raccoglierne suggerimenti, criticità, analisi ecc. e tradurle in soluzioni operative in una “guida” che serve a far capire cosa, come, dove ed entro quanto tempo va fatto.

Le schede-guida vanno costruite descrivendo le problematiche relative alla realtà nella quale dovrebbero essere applicate.

Ma cosa hanno pensato di fare i nostri indefessi difensori del bene comune per far si che i corruttori girino alla larga? Le hanno copiate scaricandole online non si sa da dove, hanno cambiato l’ultima riga, quella relativa al titolo dell’area funzionale, e le hanno pubblicate. Ci fossero i diritti d’autore potrebbero essere denunciati per plagio.

E non hanno nemmeno pensato di cercare di adattarle… Magari cambiando un aggettivo o modificando un sostantivo. Niente!!! Scolaretti svogliati che si fanno passare il compito dal compagno di banco e lo propongono pari pari alla maestra.

Chiamato in causa qualche impiegato ha risposto : “ chi… a me? E chi mi ha chiesto niente!!!”. “Asino di natura è chi non sa leggere nemmeno la sua scrittura” – recitava un vecchio proverbio – qui, per evitare di essere accusati di non saper interpretare ciò che avrebbero dovuto scrivere hanno scelto la via più breve : copiarlo … Tanto per loro le norme si applicano a discrezione.

Ora ci si chiede cosa c’entri, per esempio, il Comune di Bibbona (LI) che quelle schede le ha approvate e pubblicate prima, con il Comune di Sassano (Sa) che vorrebbe approvarle per un puro fatto formale, o il Comune di Santa Maria La Fossa in provincia di Caserta che già a fine luglio 2013 scriveva  :”… l’obiettivo primario di questa Amministrazione è quello di combattere la “cattiva amministrazione”, ovvero l’attività che non rispetta i parametri del “buon andamento” e “dell’imparzialità”, nonché quello di verificare la legittimità degli atti, e così contrastare l’illegalità…” un po’ come vorrebbero fare a Sassano.

"Un’affermazione autentica" per dare forza ad un pessimo documento, originale come i “pacchi” presi a Corso Umberto o le Lacoste “cinesi” vendute sulle bancarelle.

Peccato che hanno copiato anche questa e c’è pure chi gliela “vende” sui giornali come una notizia!!!

E pensare che, a Sassano, esiste pure un assessore alla legalità… Anche se è meglio non domandarsi quale sia il suo concetto del sostantivo. Se questi sono i risultati siamo proprio messi bene!!!  
  

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lunedì 3 febbraio 2014

Trasparenza a Sassano … Inadempienza continua!!!



Entro il 31 gennaio 2014 doveva essere pubblicato il Programma triennale per l’integrità e la trasparenza. E’ un atto di giunta, quindi in capo al sindaco.
Da quattro anni il comune di Sassano né è sprovvisto. Non ha mai pubblicato il precedente e, a quanto pare, non gliene frega niente di pubblicare il nuovo, la pagina dove dovrebbe essere ospitato continua ad essere vuota.
Il Programma è un documento fondamentale, strategico e di programmazione, che descrive gli impegni che l’Amministrazione assume per dare concretezza alla disciplina sulla trasparenza.  Dovrebbe, tra le altre cose,  indicare come prevenire e reprimere la corruzione e l’illegalità o promuovere la trasparenza e la partecipazione alla vita amministrativa, magari tentare di migliorare la comunicazione istituzionale e anche rafforzare il sistema di controlli interni del comune ma, soprattutto,  attuare i principi di trasparenza ed accesso civico introdotti dal D.Lgs. N. 150/2009 ed estesi dal D.Lgs. n. 33/2013… Dovrebbe indicare le reali intenzioni che gli organi di indirizzo politico hanno in materia di trasparenza e lotta alla corruzione.
E qui casca l’asino, o meglio gli affitta asini.
Tutto ciò, un segretario comunale dopo (cavallo di ritorno allergico alla pubblicazione persino delle informazioni che lo riguardano), non pare essere nel DNA amministrativo dell’ex on.le segretario della commissione antimafia e dei suoi compagni di avventura.
Una allegra compagnia che “non possono certo cambiare le leggi dello stato a loro piacimento”, come scrivevano anni fa, e perciò le ignorano. Se ne fregano di applicarle e, nei confronti della trasparenza, si comportano come pirati che fanno scempio del bottino. 
Sperare che Tommaso Pellegrino cambi direzione operativa in fatto di trasparenza è come credere che l’assessore alla legalità riesca a vincere la medaglia d’oro alle prossime olimpiadi nel pattinaggio artistico.
Dovendo ”credere nelle istituzioni e promuovere eventi che abbiano come fulcro necessario il rispetto della cultura e della legalità” ci si domanda quali siano i timori che impediscono al sindaco di Sassano di pubblicare un dignitoso programma per la trasparenza e rispettare la normativa. Di cosa si ha paura? Perché non vuole che si acceda a visionare i rapporti finanziari posti in essere nel corso della sua amministrazione o si controlli l’elenco dei consulenti mai pubblicato on line? Che cosa c’è, in quelle carte, che i cittadini non devono sapere? Perché impedisce, prepotentemente, di esercitare un diritto appellandosi ad improbabili cavilli ostruzionistici nonostante la diffida dell’AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE?
“…La figura del sindaco Tommaso Pellegrino – scriveva qualcuno -  si pone come un punto di riferimento e di tutela della legalità per tutto il territorio del Vallo di Diano, e non solo…".
Se questo è quello che passa il convento meglio non pensare a come sono messi gli altri!!!