Pare che a Sassano la trasparenza vada introdotta a piccole dosi… Se si fa
notare che da altre parti la “legge” viene rispettata (non a discrezione), ecco
che qualcuno si attiva per rendere “formalmente certificabile” la sezione “amministrazione
trasparente” (ma solo formalmente, hai visto mai che si inseriscano i contenuti
necessari). Se si chiede l’accesso agli atti, e l’invio della comunicazione all’OIV
( Organo di Valutazione Interna), ecco che il sindaco, con decreto di urgenza,
ne nomina uno. E, se si chiede il perché non siano stati resi noti i rapporti
finanziari, ed eventuali beneficiari, nella sezione dedicata, comincia a
comparire qualche determina con qualche numero… Piccoli passi verso la
trasparenza. Bisogna accontentarsi. Sarà perché il primo cittadino, da persona
competente, preferisce somministrare la cura in modo controllato… La strada da
fare è ancora tanta. Un’indigestione di informazioni rischia di risultare
dannosa alla salute della “trasparenza” e dei “curiosi” e, dato lo stato in cui
versa il SSN, meglio prevenire.
Tanta cautela è, ovviamente, opinabile. In particolare la normativa impone
che l’organo di indirizzo politico (cioè il Sindaco) nomini il “responsabile
della Trasparenza” (di acqua sotto ai ponti dal novembre 2010 né è passata)
che, poi, è anche “Responsabile della prevenzione della corruzione” ma, a
Sassano, è un optional.
Sarà che i corruttori girano alla larga. Sarà che il primo cittadino
l’illegalità è abituato a “prenderla a calci” e i male intenzionati avranno
preso nota della misura del piede ma, queste, pare considerarle evidenti
perdite di tempo e, a Sassano, di individuarlo non se ne parla.
Eppure, la normativa, a questa figura attribuisce
compiti fondamentali in materia di prevenzione. Non solo.
Le “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione dell’illegalità nella pubblica amministrazione”
- in vigore dal 28 novembre 2012 – imponevano, entro il 31 dicembre (e poi
entro la fine del primo trimestre 2013), la redazione del “Piano triennale di prevenzione della corruzione”, cioè di uno strumento (non fotocopia, scaricato da
internet o elaborato pro forma) che avrebbe dovuto far capire come, chi, in che
modo e attraverso cosa impedisce che la pubblica amministrazione, di cui è
responsabile, diventi area di saccheggio ma, ad oggi, di tale strumento i
sassanesi possano fare benissimo a meno. Almeno, sembra essere questo ciò che –
sino a prova contraria – pare pensare Pellegrino, altrimenti non si capisce
perché non sia stato approntato ed inviato alla Civit, per tempo, insieme alla
comunicazione del nome del responsabile.
Ma, diamo tempo al tempo. Prima o poi ci si
ricorderà di farlo o, chissà, qualcuno imporrà di farlo.
Intanto, i sassanesi possono dormire sonni
tranquilli nel frattempo, i corruttori, sapendo di incontrare qualche sceriffo
della tribù dei “piedi grandi” si guarderanno bene dal fare cattivi pensieri sulle
risorse pubbliche locali e gireranno alla larga.
Altrimenti li si prenderà a calci! Garantito… Dal vangelo
secondo “Masino”!
P.S. Di norma il responsabile della trasparenza viene
individuato nella figura del segretario comunale. Ora, a Sassano, nel caso si
dovesse decidere di rispettare la normativa, visto come nel corso di questi
anni è stata gestita la pubblicazione delle informazioni, l’accesso e la
trasparenza, siamo proprio certi che l’attuale segretaria comunale sia la
figura più idonea a ricoprire tale ruolo?
Nessun commento:
Posta un commento