Curiosità
della rete. Ci capito per caso, colpa di mia nipote. Poverina, non è colpa sua
se ha dei parenti così … impertinenti.
Guardo la
pagina dedicata alla trasparenza del Comune di Castellammare di Stabia (Provincia
di Napoli, Campania, Italia) collocato sulla costa a sud del Volturno, linea di
confine del Regno dei Borboni. Terra di limoni, limoncello, babà, cantieri
navali e anche un po’ di “camorra”. Mi
accorgo che la pagina è stata, un po’ di settimane fa, adeguata al D.L. del
marzo 2013 (Riordino della disciplina in materia di trasparenza e lotta alla corruzione). Meno male, si
dirà. Appunto!
Poi, mi
viene in mente ciò che, nello stesso periodo, qualche settimana fa, ha fatto un
altro comune, in terra di sceriffi della legalità. Guardie armate, con il
coltello tra i denti, a difesa del fortino della cosa pubblica che amministrano,
a cui nessun corruttore – per il semplice fatto di sapere che ci son loro – si sognerebbe
di avvicinarsi. Sassano, il più bel paesello del mondo (secondo qualcuno),
collocato alle pendici del Parco Nazionale C.V. D. a sud del Sele (provincia di
Salerno, Campania, Italia). Terra di fior di latte, caciocavalli, ecomostri, e
qualche “indiano” che si vorrebbe far rientrare (con le buone o con le cattive) nelle riserve ...
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Ed allora? Ci
si chiederà! Nella stessa sezione dedicata alla TRASPARENZA, dopo aver appena
adeguato il sito (maggio 2013) per far si che andasse “nella direzione dell’efficienza e della trasparenza “ (cit. testuale del titolare della fascia
tricolore, Tommaso Pellegrino) e “rispondente
ai requisiti di accessibilità … per quanto riguarda la trasparenza delle
pubbliche amministrazioni...” (altra cit. testuale di chi lo ha curato), ci si accorge
che il “prodotto”, di servizio ai "cittadini attivi", ideato (NON) è rispondente
alla normativa, come essi stessi affermano, ma… A quella del 2009 recentemente
riformata !!!
Ed allora? Qualcuno
potrebbe chiedersi, Castellammare e Sassano non sono in Italia? Non sono nella
stessa regione? Non dovrebbero applicare la stessa normativa (quella della Repubblica Italiana e non del regno di non si sa chi...) che è scritta in
italiano e non in tedesco, aramaico o cinese antico? Dove l’aggettivo è aggettivo e un sostantivo (spiegatelo
a quell’avvocato) è altra cosa?
Quindi, perché
il Comune di Sassano, nonostante la normativa vigente sia altra, si adegua a
criteri, ormai, riformati o superati? Vuoi vedere che lo fanno per “confondere
le idee ai corruttori” e prenderli in castagna? O sarà colpa dei "soliti
diffamatori, capziosi, subdoli e denigratori" che vorrebbero deridere – o, più semplicemente,
solo far ridere pensando - gli aspiranti “ Giolitti de noantri’ ”, quelli che, vale
la legge del vangelo secondo “Masino” e gli atti, o norme, son (a discrezione) “carta”
straccia?
La domanda
che sorge spontanea – che poi è la solita – è se sono tutte distrazioni (innocenti come le
emozioni), omissioni
classificabili come “colpevole ignoranza” o volute, e “sofisticate”, tecniche
di comunicazione volte a far finta di adeguarsi formalmente, mentre nella
sostanza è praticamente impossibile sapere ciò che la legge impone venga
pubblicato…
Vallo a
capire cosa passa per la testa dei cowboy… Per dirla con la fantasia dell’argentino, che
dipinse su un muro di Buenos Aires un murales degno di una pagina di
letteratura, un modo per “pisciare addosso (alla trasparenza) raccontando che
piove…”.
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