sabato 29 giugno 2013

TRASPARENZA a confronto… In Italia, dove la legge non è uguale per tutti.



Curiosità della rete. Ci capito per caso, colpa di mia nipote. Poverina, non è colpa sua se ha dei parenti così … impertinenti.
Guardo la pagina dedicata alla trasparenza del Comune di Castellammare di Stabia (Provincia di Napoli, Campania, Italia) collocato sulla costa a sud del Volturno, linea di confine del Regno dei Borboni. Terra di limoni, limoncello, babà, cantieri navali e anche un po’ di “camorra”.  Mi accorgo che la pagina è stata, un po’ di settimane fa, adeguata al D.L. del marzo 2013 (Riordino della disciplina in materia di trasparenza e lotta alla corruzione). Meno male, si dirà. Appunto!
Poi, mi viene in mente ciò che, nello stesso periodo, qualche settimana fa, ha fatto un altro comune, in terra di sceriffi della legalità. Guardie armate, con il coltello tra i denti, a difesa del fortino della cosa pubblica che amministrano, a cui nessun corruttore – per il semplice fatto di sapere che ci son loro – si sognerebbe di avvicinarsi. Sassano, il più bel paesello del mondo (secondo qualcuno), collocato alle pendici del Parco Nazionale C.V. D. a sud del Sele (provincia di Salerno, Campania, Italia). Terra di fior di latte, caciocavalli, ecomostri, e qualche “indiano” che si vorrebbe far rientrare (con le buone o con le cattive) nelle riserve ...
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Ed allora? Ci si chiederà! Nella stessa sezione dedicata alla TRASPARENZA, dopo aver appena adeguato il sito (maggio 2013) per far si che andasse “nella direzione dell’efficienza e della trasparenza (cit. testuale del titolare della fascia tricolore, Tommaso Pellegrino) e “rispondente ai requisiti di accessibilità … per quanto riguarda la trasparenza delle pubbliche amministrazioni...” (altra cit. testuale di chi lo ha curato), ci si accorge che il “prodotto”, di servizio ai "cittadini attivi", ideato (NON) è rispondente alla normativa, come essi stessi affermano, ma… A quella del 2009 recentemente riformata !!!
Ed allora? Qualcuno potrebbe chiedersi, Castellammare e Sassano non sono in Italia? Non sono nella stessa regione? Non dovrebbero applicare la stessa normativa (quella della Repubblica Italiana e non del regno di non si sa chi...) che è scritta in italiano e non in tedesco, aramaico o cinese antico? Dove l’aggettivo è aggettivo e un sostantivo (spiegatelo a quell’avvocato) è altra cosa?
Quindi, perché il Comune di Sassano, nonostante la normativa vigente sia altra, si adegua a criteri, ormai, riformati o superati? Vuoi vedere che lo fanno per “confondere le idee ai corruttori” e prenderli in castagna? O sarà colpa dei "soliti diffamatori, capziosi, subdoli e denigratori" che vorrebbero deridere – o, più semplicemente, solo far ridere pensando - gli aspiranti “ Giolitti de noantri’ ”, quelli che, vale la legge del vangelo secondo “Masino” e gli atti, o norme, son (a discrezione) “carta” straccia?
La domanda che sorge spontanea – che poi è la solita – è se sono tutte distrazioni (innocenti come le emozioni), omissioni classificabili come “colpevole ignoranza” o volute, e “sofisticate”, tecniche di comunicazione volte a far finta di adeguarsi formalmente, mentre nella sostanza è praticamente impossibile sapere ciò che la legge impone venga pubblicato…
Vallo a capire cosa passa per la testa dei cowboy…  Per dirla con la fantasia dell’argentino, che dipinse su un muro di Buenos Aires un murales degno di una pagina di letteratura, un modo per “pisciare addosso (alla trasparenza) raccontando che piove…”.

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